Non c'è un'età giusta per iniziare teatro, quando sono molto piccoli (sotto i 5 anni) proponiamo un percorso - che per quest'anno accademico non c'è - che si basa soprattutto su confermare al bambino quale meraviglioso essere è, creando un ambiente creativo propositivo e libero. Da piccolissimi, insieme ai genitori.
Dai 5/6 anni i bambini possono essere accompagnati in quello che effettivamente è il teatro. Un luogo in cui esplorare, insieme, con un obiettivo comune.
L'obiettivo comune è quella parte che sembra andare a togliere qualcosa alla nostra libertà, ma che poi ci insegna che insieme possiamo essere ancora più liberi. E se iniziamo a impararlo a 5 anni, che modo meraviglioso potremmo creare nei successivi cambi generazionali?
Stando più coi piedi per terra, il percorso di gioco affronta vari temi che da bambini già abbiamo come linguaggio e che il teatro è in grado di evidenzare, rendendoci più consapevoli.
I bambini esploreranno la loro creatività con il corpo, la voce, l'immaginazione, la "telepatia", l'osservazione, l'ascolto della musica, la relazione, il rispetto della diversità, il vedere... In questo modo avranno la possibilità di allenare l'intelligenza intuitiva ed emotiva, un senso di autostima e una riconoscenza verso l'altro e il lavoro di gruppo.
Tecnicamente, attraverso il gioco, inizieranno a comprendere come stare su un palco, come direzionare la voce, come farsi comprendere al meglio, come iniziare e finire, sviluppando un'idea, un'improvvisazione e un testo dato, e così via.
I piccoli attori e le piccole attrici si alleneranno al teatro, e di conseguenza al gioco dela vita, con divertimento.
A fine anno ci sarà una lezione aperta o una rappresentazione a teatro.
Il saggio di fine anno per BEAT non è un fine, ma un mezzo. Un mezzo per scoprire quella parte di sé e del Teatro che senza il pubblico non è possibile scoprire. E da bambini, spesso, sentiamo ancora questa esigenza di condividere. E siamo felici di portare ai nostri parenti e amici un risultato gioioso come quello di una rappresentazione teatrale.
Alcune domande con risposta
Prima di tutto BEAT pensa che la timidezza non sia da combattere, piuttosto da riconoscere e nell'accoglierla valorizzare i tratti espressivi di chi la esercita. Molti attori sono timidi e sono dei magnifici osservatori, questo li rende capaci di replicare ciò che osservano. Se una parte di noi la vediamo come nemica, da combattere, ci allontaneremo dalla vera essenza di noi, rendendo sterile un nostro potenziale talento. Il Teatro è certamente un luogo e uno strumento capace di offrire un ambiente in cui far venire fuori la timidezza e portarla a nostro vantaggio.