Stile: Frankenstain
Ingredienti:
450ml - rum scuro
450ml - rum oro
300ml - rum Demerara
150ml - Falernum
150ml - Don's mix
20ml - succo di limone
1 cucchiaio - granatina
1 goccia - Angostura
6 gocce - Perond
170 grammi - ghiaccio tritato
Procedimento:
“Dopo giorni e notti di un lavoro e di una fatica incredibili, riuscii a scoprire la causa della generazione e della vita; anzi, di più ancora, divenni io stesso capace di dare animazione alla materia morta”.
Feci il primo esperimento con il mio cane, Dogo, che era morto qualche giorno prima di vecchiaia.
Lo distesi su un lettino da operazione. Rasai con attenzione l’addome e mi preparai a iniettare la miscela che avevo creato.
Avevo trovato la ricetta in un vecchio libro di esoteria giamaicana arrivato, chissà come, nella biblioteca di mio padre.
La ricetta era complicata e non avevo a disposizione tutti gli ingredienti e li sostituii con quello che i negozi di Ginevra potevano permettermi.
Avevo mischiato 450ml di rum scuro e rum oro con 30ml di rum Demerara.
Bisognava poi aggiungere 150ml di Dalrum e Don’s mix (che miracolosamente trovai a un mercatino delle pulci).
Infine, con il contagocce, andavano aggiunte 6 gocce di Perond e 1 di sangue (che sostituii con l’Agostura…il colore era quello!)
Il risultato che ottenni mi parve troppo denso e scuro, non so mi pareva che avesse bisogno di colore e di un po' di liquido in più per essere abbastanza fluido da iniettarlo.
Aggiunsi quindi 20ml di succo di limone, 1 cucchiaio di granatina (ne avevo sempre una bottiglia con me, una mia debolezza) e 170grammi di ghiaccio.
Frullai il tutto ed ottenni un liquido arancione acceso che mi faceva ben presagire.
Lo iniettai subito nel ventre del mio Dogo e aspettai.
All’inizio non successe nulla: il cane rimaneva fermo sul lettino e i secondi passavano diventando minuti.
Mi alzai per vedere fuori dalla finestra la pioggia che iniziava a battere sui vetri, quando sentii un debole latrato.
Pensai che venisse da fuori, ma un colpo più forte mi fece voltare e Dogo era sul lettino e mi guardava stranito.
“Si può fare, siiiiii può fareeeeeeeeeeee!!”
Gridai correndo verso il mio cagnolone che, innocente, iniziava a sbattere la coda felice di rivedermi.