Carla cammina per la strada, si nota da lontano che è furiosa, ha il passo veloce e parla tra se, la gente che la incrocia si affretta a farsi da parte, perché è evidente che è sul punto di esplodere...
Pezzo di merda! Come ha potuto farmi questo?
E poi con un uomo! Se almeno avesse avuto l’amante come i compagni di tutte le mie amiche mi avrebbe fatto meno male, sarei stata una delle tante… ma… un uomo!
Non Posso neanche dirgli cos’ha lui più di me! lo so cos’ha più di me, ma stavolta lo metto a posto io!
Arriva sotto casa di lui, prende tre respiri profondi, e suona.
«Chi é?»
“Stai calma, aspetta di essere in casa” si dice… «Sono Carla.»
Il portone si apre.
Stanno insieme da più di quattro anni ma ancora non sono andati a convivere, chissà se ci andranno mai si chiede lei mentre sale le scale come una furia.
Secondo piano, la porta è socchiusa, lui è in sala che l'aspetta, è molto elegante, ha addirittura un completo che non gli ha mai visto addosso, non sembra neanche la stessa persona: quando esce con lei e vanno al ristorante è già tanto se mette una camicia.
«Ciao Amore come mai qui? Lo sai che stasera ho la festa dell’azienda, sei passata a salutarmi?»
«Amore un cazzo, pezzo di merda!»
«Tesoro che succede?»
«Non mi chiamare Tesoro o Amore, anzi non mi chiamare proprio! Chiami tesoro o amore anche il tuo amante?»
«...»
«Sì, ti ho scoperto bastardo, hai UN Amante! Uomo! Tu, quello che quando ci siamo conosciuti dicevi -meglio un figlio ladro che un figlio frocio!- Dovevo capirlo che era successo qualcosa quando hai smesso di votare lega e sei passato al PD»
«Ma no cara…»
«CARA LO DICI A LUI!»
«Ti prego, calmati.»
«NON MI DIRE DI CALMARMI! IL MODO MIGLIORE PER FAR INCAZZARE ANCORA DI PIÙ UNA PERSONA È DIRGLI DI CALMARSI!»
«Carla ti prego, è stato un errore, volevo dirtelo…»
«Un errore che da quello che ho letto sul tuo account skype va avanti da quasi un anno!
E con un collega d’ufficio! Non solo sei un bastardo ma anche un cretino!
Hai lasciato il tuo account skype aperto sul mio ipad e lo sai che la sera leggo sempre le news sul tablet. E il tuo fidanzato ti ha scritto della festa di stasera! -Amore la festa stasera inizia alle 21, tu ti fermi da me per la notte vero?- Mi sono letta tutto lo storico, so tutto!
Ed ora fuori!»
«Ma come, mi stai sbattendo fuori da casa mia?»
«Quello magari dopo, ora io e te andiamo ad una festa!»
«No, ma tu sei pazza, ci saranno tutti i colleghi, non è il caso…»
«O andiamo alla festa o chiamo tua madre e tuo padre e gli dico cosa hai fatto!»
«...»
«MUOVITI!»
«Ok»
Afferra le chiavi della macchina di lui, escono di casa e lei si mette al volante.
«Dammi l’indirizzo»
«Carla ti prego»
«DAMMI L’INDIRIZZO O MANDO LE FOTO CHE VI SIETE SCAMBIATI NELLA CHAT A TUO PADRE!»
«Via Roma 17»
Comincia a guidare, lui cerca in tutte le maniere possibili di farla ragionare anche se sa che è praticamente impossibile, lei non gli risponde neanche e guida come una pazza.
«Carla, ti prego, rallenta, non mi pare il caso, torniamo a casa, fammi spiegare…»
Arrivano sotto casa di lui e trovano un parcheggio sotto il portone, spegne la macchina.
«Non c’è niente da spiegare! Io ora salgo, tanto ci metto poco a trovarlo, è il padrone di casa e ho visto la sua faccia in foto… anzi, non solo la faccia.»
Lei scende veloce e suona il citofono mentre lui prende le chiavi e chiude la macchina. La segue, sembra un condannato a morte.
Il portone viene aperto e una voce dice, senza neanche chiedere chi è, «terzo piano!»
Lei entra e lui le corre dietro.
Sale le scale di corsa mentre lui prova ancora a farla ragionare ma nulla da fare, arrivano davanti alla porta e lei suona, lui la segue. Ora, sembra un condannato a morte che va verso il patibolo.
È lui ad aprire la porta. Entrano.
«Ciao, Benvenuti. Mario ce l’hai fatta finalmente, la tua amica chi è?»
«Ciao sono Carla, tu devi essere Luca, sono un’amica di Mario, è così tanto che mi parla di te e questa sera, quando ho saputo della festa l’ho praticamente obbligato a portarmi.»
«Che piacere, dammi il cappotto. -Mario, lo metti via tu? Tanto la casa la conosci, portalo in camera.- Quindi parla di me? E cosa dice sentiamo.»
«Parla sempre di te e dice solo cose belle, dice che vi conoscete da un anno e che sei meraviglioso, da come ti descrive mi sembrava di conoscerti. Mi ha raccontato TUTTO!!! dal primo incontro in ufficio, ai week end al mare nella tua casa a Rimini.»
«Accidenti ma sai proprio tutto, pensa che io credevo che non ne parlasse con nessuno, mi ha sempre detto che la nostra era una storia che doveva rimanere segreta: i suoi ne morirebbero se sapessero che frequenta un uomo, io sono sempre stato l’amante silenzioso. Ma forse stiamo iniziando a ingranare, proprio ora: gli ho detto mille volte di farmi conoscere i suoi amici ma non ha mai voluto… fino ad oggi. Tu sei un raggio di sole durante una tormenta di neve e ghiaccio Carla, una speranza.»
«Chissà Luca, magari è la volta buona che scoprirai chi è Mario veramente.»
«Appunto! Adesso basta parlare di me! Visto che sei sua amica dimmi tutto di lui: è vero che ci frequentiamo da un anno ma non parla mai di cosa fa quando non ci vediamo, ti prego, sii onesta con me, c’è qualche altro uomo nella sua vita?»
«Guarda, che io sappia no, ma con Mario non si sa mai: certe volte mi sembra che sia fatto a compartimenti stagni, sapessi che fatica che ho fatto per scoprire della tua esistenza!»
«Come ti capisco, ma vieni, ti preparo qualcosa da bere, cosa vuoi?»
«Un gin lemon con poco ghiaccio e…»
«una fetta di Zenzero! il mio cocktail preferito abbiamo gli stessi gusti.»
«Quanto hai ragione, invece quando ho conosciuto Mario lui beveva al massimo della ceres direttamente dalla bottiglia, ci ho messo anni a educarlo.»
«Carla sei meravigliosa, devi raccontarmi tutto! Ah Mario, eccoti qui, dov'eri sparito? Sono arrabbiatissimo con te! perché mi hai nascosto Carla fino ad oggi? È meravigliosa!»
«Ma no, sai…»
«Va bene, nessun problema, lo so che sei fatto così però se non ti dispiace ora te la rubo, tu vai a salutare gli altri.»
«Veramente io…»
«Vai, non ti preoccupare, le chiederò solo tutti i tuoi più oscuri segreti, stai tranquillo!»
«Sì Mario, vai, oppure potremmo chiamare i tuoi genitori così li saluto…»
«Allora vado…»
Insieme Luca e Carla «VAI!»
«Quindi Carla, raccontami…»
«Ma no Luca, dimmi prima di te, è vero che so molto ma so solo la campana di Mario, comincia tu.»
«Ok, ho conosciuto Mario in ufficio, siamo colleghi, tutto è nato quasi per caso: siamo di reparti diversi, io marketing e lui contabilità, avremmo potuto lavorare per la stessa azienda per anni senza mai incontrarci invece il nostro capo mi ha mandato da lui per un progetto che andava analizzato a fondo anche dal punto di vista economico e sai com'è, lavori insieme un giorno, due, cinque, un mese… insomma è scattato qualcosa, io sono sempre stato bisex mentre ti giuro, credevo che lui fosse etero.»
«Come ti capisco! Anche io ci ho messo un sacco a scoprire questo suo lato nascosto.»
«Pensa che prima di capirlo pensavo che ci stesse provando con Annamaria, la segretaria del capo, so per certo che sono usciti insieme molte volte ma mi ha detto che sono solo amici.»
«Addirittura? Annamaria? Non ne sapevo nulla, te l’ho detto, è a compartimenti stagni!»
«Comunque un giorno eravamo gli ultimi due in ufficio, era tardi, e mi ha chiesto se avevo voglia di andare a bere una birra, gli ho detto -perché no?- e sai come succede, una birra, due birre, tre birre. Alla fine mi dice che è troppo ubriaco per guidare, gli dico di fermarsi da me che abito in zona, il bicchiere della staffa e… da allora non abbiamo più smesso. Ci vediamo almeno una volta la settimana, il mercoledì, un paio di volte quando capita.»
«Il mercoledì, il giorno del calcetto!»
«Cosa?»
«Dicevo il mercoledì di solito gli uomini vanno a giocare a calcetto con gli amici, voi invece…»
«Già, in effetti non è un tipo molto sportivo.
E tu come lo hai conosciuto?»
«Ero in università, stavo studiando, si è seduto al mio tavolo ed ha cominciato a parlare…»
«E poi?»
«E poi abbiamo cominciato a vederci sempre più spesso, anche 5 o 6 volte la settimana!»
«Ma che bella amicizia»
«Già, non ne hai un’idea…»
«Da quanto tempo vi conoscete?»
«Quasi 5 anni ma certe volte ti dico la verità, mi sembra di non conoscerlo, mi sorprende sempre.»
«Ma in questo periodo vi vedete spesso? Perché se vede te e me non ha materialmente il tempo per andare con un altro!»
«E neanche con un’altra spero!»
«Su quello non credo ci siano dubbi, non ho mai trovato un etero così tanto pentito!»
«In che senso? nel senso che mi ha raccontato che fino all'anno scorso stava con una ma che a un certo punto l’ha lasciata perché ha capito che gli piacevano gli uomini.»
«Interessante, non ne sapevo nulla, e cosa ti ha detto di lei?»
«Che era una triturapalle con la mania del controllo e che non ha capito come era riuscito a starci quasi 3 anni… ma sei diventata tutta rossa, hai caldo?»
«Un po’ ma non ti preoccupare, ti ha detto altro di lei?»
«Solo che questa ancora lo perseguita e che vorrebbe tornare con lui, deve essere veramente una rompicoglioni.»
«... già»
«E tu? frequenti qualcuno?»
«Mi sa che sto chiudendo una storia proprio in questi giorni.»
«Come mai?»
«Ho scoperto che l’uomo con cui sto mi tradisce.»
«Che pezzo di merda!»
«Dai, parli tu che facevi l’amante!»
«No cara, io facevo l’amante solo perché lui non voleva farmi entrare nella sua vita, ma ho sempre voluto una relazione seria, io non ho mai tradito la persona con cui stavo, uomo o donna che fosse.»
«Proprio come me, e cosa faresti se sapessi di non essere l’unico nella sua vita?»
«Non lo so, probabilmente prima lo picchierei e poi lo manderei a fare in culo! Ma tanto non ce l’ha un altro uomo no?»
«No, ma andiamo a cercarlo ora, mi piacerebbe finire questa conversazione con lui presente.»
Si aggirano per la casa ma non lo trovano.
«Hey qualcuno ha visto Mario?»
Si avvicina un ragazzo.
«È uscito cinque minuti fa con Annamaria, sembrava avessero fretta mi ha dato questa per voi.»
Gli porge una busta sigillata con entrambi i loro nomi sopra.
La aprono insieme stupiti e cominciano a leggere.
“Luca, Carla,
perdonatemi, ma sono dovuto scappare, io e Annamaria aspettiamo un bambino e non sapevo come dirvelo.
Ho organizzato tutto io per farvi incontrare, fidatevi di me, siete perfetti l’uno per l’altra e posso garantirvi che vi piacciono anche le stesse cose.
Addio,
Mario”
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